Il Quyen nelle Arti Marziali

Termine vietnamita che indica la “forma”, insieme di movimenti che potrebbero essere assimilati ad una sorta di danza se non fosse per le tecniche marziali in esso contenute. E’ una pratica molto importante nello studio delle Arti Marziali, in quanto rappresenta la modalità di trasmissione del bagaglio tecnico tipico di una scuola.

In passato attraverso l’insegnamento di un quyen si tramandavano le tecniche, per lo più segrete, tipiche della scuola e del Maestro che le insegnava, di norma agli allievi più vicini e prediletti. Il quyen, inoltre, è carico di significati filosofici che attingono alla tradizione e che fa del movimento una forma di espressione utile all’allievo per intraprendere un percorso interiore. Lo studio di un quyen richiede molta costanza, è il risultato di un lavoro fatto di mesi, spesso di anni, necessario per rendere le tecniche proprie ed espressive, rappresentando la bellezza dell’arte. Lo scopo di un tale allenamento è quello di insegnare che mente e corpo sono una cosa sola.

Potremmo rappresentare un quyen attraverso la simbologia del Dao con tre elementi.

  • Am (negativo): le tecniche segrete e non visibili, le di energia interna, il messaggio filosofico che si vuole tramandare
  • Duong (positivo): Le tecniche, parte legata alla fisicità e al movimento del corpo  
  • Dao: armonica dei movimenti e dello spirito.

La pratica di una forma all’interno di un corso di arti marziale permette di accrescere lo spirito di gruppo, eseguire in sincronia le stesse tecniche sviluppa unione e crea empatia fra gli individui, è come se tutto si fondesse in un solo corpo che, respirando e muovendosi insieme, crea una magnifica energia. Il praticante inizia eseguendo le tecniche senza conoscere l’essenza e la profondità di ciò che gli è stato tramandato, lavorando fondamentalmente sulla sola preparazione fisica. Solo con il tempo e con la continua ripetizione comincia ad eseguire i movimenti in maniera sempre più fluida ed armonica, apprezzandone così l’aspetto più recondito che è presente in ogni forma, il suo spirito.

Attraverso il costante allenamento aumenta la consapevolezza e l’interiorizzazione del movimento, aprendo al praticante la possibilità di guardare la parte più intima e profonda di sé. A questo livello non si eseguono più le tecniche come semplici movimenti ma si esprime la loro più vera e profonda essenza.

M° Massimo Carrara